GEV e … bombe da mortaio, americane, al fosforo calibro 107m/m X 500

L’appuntamento è al mattino nella piazzetta del paese, giorni fa abbiamo trovato dei residuati bellici in un bosco e ora andiamo a recuperarli con gli specialisti delle forze armate.

Si forma una piccola colonna la ns. Panda che indica la strada, un poderoso mezzo dei militari, una grossa ambulanza e una macchina dei carabinieri. Percorriamo una strada bianca e dopo un paio di chilometri lasciate le macchine prendiamo un sentiero che si snoda sotto a un’alta parete scoscesa del contrafforte pliocenico. E’ una bella giornata di sole e ammiriamo la bellezza della natura che ci circonda.

Guardando i lecci ( ultima grande stazione alla ns. latitudini) che si abbarbicano sulla parete scoscesa , notiamo una poiana che, presa una termica, con ampie volute sale maestosa. Sulla stessa parete si possono notare chiazze bianche di escrementi che indicano la presenza di nidi di rapaci, probabilmente del falco pellegrino. Oltre ai lecci ci circondano,fra gli arbusti più conosciuti, ginepri, ginestre e l’elicriso un’erba dal profumo particolare; entrati nel bosco notiamo tra i quercioli , l’asparago selvatico pungitopo e muschi . Dove il sentiero fa una sella umida giochiamo a riconoscere le impronte degli animali, cinghiali caprioli una piccola manina da scoiattolo e un’orma con solo quattro dita che azzardo sia di un istrice.

La presenza dell’ambulanza ci ha preoccupato un po’,osservo le mani del maresciallo più anziano, sono perfettamente integre; se è arrivato a questa età così si vede che sa il fatto suo e mi sento più tranquillo. Giunti sul posto alla vista degli ordigni, il maresciallo sentenzia: “bombe da mortaio, americane, al fosforo calibro 107m/m X 500” Siamo rimasti in 6, le bombe sono 6, il conto è presto fatto! Una per uno in spalla e ci incamminiamo sulla strada del ritorno. Il peso degli anni e delle bombe si fa sentire e a metà strada (salita) facciamo una breve sosta per tirare il fiato. Ripartiamo con le macchine e in una cava isolata sulla fondovalle , con tutte le procedure di sicurezza del caso, le bombe vengono fatte saltare con un bell’effetto pirotecnico.

Ritorniamo in sede orgogliosi di aver partecipato alla bonifica di questo territorio, che anche dopo tanti anni dalla guerra è ancora costellato da questi pericolosi residuati.

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